venerdì 11 febbraio 2011

Donne in rinascita




Più dei tramonti , più del volo di un uccello,
la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.
Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.
Che uno dice: è finita.
No, non è mai finita per una donna.
Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.
Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti
fa la morte o la malattia.
Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando
l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che
a scuola.
Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà
deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.
E sei tu che lo fai durare.
Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che
sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno
perché hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita.
Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.
Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole
cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.
Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.
Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto
bene così. Sto bene così, sto meglio così".
E il cielo si abbassa di un altro palmo.
Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e
Pasqua.
In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima ed è passato tanto tempo, e ne
hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro
lo specchio perché non sai più chi sei diventata.
Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un momento che hai
guardato giù e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella
tua solitudine.
Ed è stata crisi, e hai pianto.
Dio quanto piangete!
Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.
Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della
metro, sul motorino.
E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché
l'aria buia ti asciugasse le guance?
E poi hai parlato, quanto parlate, ragazze!
Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri
che dia un senso al tuo dolore.
"Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse
pazza?"
Se lo sono chiesto tutte.
E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani,
e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle
inestricabile.
Ecco, è qui che inizia tutto. Lo sapevi?
E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in
mille coriandoli, che ricomincerai.
Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà
sempre avanti.
E' un'avventura, ricostruire se stesse. La più grande.
Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal
taglio di capelli.
Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di
gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo
biondo.
Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande
meraviglia.
Per chi la incontra e per se stessa.
È la primavera a novembre.
Quando meno te l'aspetti...

5 commenti:

  1. Bello bello bello! E vero, in ogni parola e in ogni lacrima.
    Ascoltatelo letto da Jack Folla, qui:

    http://www.youtube.com/watch?v=pNSJnW8VyW4

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  2. meraviglioso. siamo noi, interamente noi.

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  3. Si, ma non mi dite che io parlo troppo, che non è vero! :-))

    Bellissimo!

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  4. e' per le donne in rinascita che domenica scendero' in piazza!!...
    Ste a Roma, io a Milano, Anna a torino, Cri dove macerata? Sabri vieni anche tu a piazza castello??

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  5. Cavolo che bello! Arrivo solo oggi a leggerlo!
    In piazza con Monica c'ero pure io, felice di esserci!
    un bacio mie care, vi voglio bene!

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