Care amiche, in questi giorni sto leggendo un libro della Mastrocola, "E se covano i lupi". Questa mattina ho trovato questo breve brano. Ve lo riporto. Parla della bellezza dell'attesa, dell'aspettare. Parla di bulbi e quindi ci riguarda. Mi è sembrato un modo appropriato per augurarvi un felice anno nuovo. Vi voglio bene.
Titolo: anche i bulbi, non solo i figli.
Caro lettore, quando metti nella terra delle squallide
patate dette bulbi, osserva e rifletti: sono tutte più o meno uguali e anonime.
Sono patate anonime, perché ti sei dimenticato quali bulbi hai comprato, o li
hai mescolati tra di loro nel sacchetto, e addio! Non li riconosci più.
Quindi, non hai proprio idea di che fiori nasceranno.
Ti sei persino dimenticato di averli un giorno affossati
nella terra, quei bulbi. Non sai più né dove né quando.
Finché in primavera i fiori nasceranno, e finalmente tu
vedrai quel che hai piantato!
La schiusa dei bulbi….
Tulipani, giacinti, iris, mughetti e narcisi: un tripudio di
fiori!
Naturalmente, lo sai meglio di me, il
bello era quell’esserti dimenticato dei bulbi. Non ricordare cosa fossero,
né di averli mai interrati.