venerdì 12 marzo 2010

Ulisse


Nella mia giovanezza ho navigato

lungo le coste dalmate. Isolotti

a fior d'onda emergevano, ove raro

un uccello sostava intento a prede,

coperti d'alghe, scivolosi, al sole

belli come smeraldi. Quando l'alta

marea e la notte li annullava, vele

sottovento sbandavano più al largo,

per fuggirne l'insidia. Oggi il mio regno

è quella terra di nessuno. Il porto

accende ad altri suoi lumi; me al largo

sospinge ancora il non domato spirito,

e della vita il doloroso amore.

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